Svezzamento di un Gatto: Cosa Sapere?
Svezzamento di un Gatto: Cosa Sapere? Che si tratti di gatti abbandonati o che hanno ancora al loro fianco la mamma, bisogna sapere molte cose sul percorso da fare insieme. I gatti appena nati vengono allattati dalla mamma per poco più di tre mesi.
Durante questo periodo non sono molto attivi, anzi bevono solo latte e dormono spesso. Solo dopo un mese iniziano a curiosare in giro per la casa.
Da questo momento, quindi, è possibile iniziare lo svezzamento. Infatti se mamma gatta non ha la possibilità di allattare i cuccioli, bisogna allattarli in maniera artificiale.
Svezzamento artificiale di un gatto
Per lo svezzamento artificiale di un gatto bisogna seguire semplicissime regole. Quindi, dalla sua nascita fino al primo mese di vita, il gatto deve essere nutrito soltanto con latte di vaccino o latte intero di capra.
Inoltre, deve essere alimentato in maniera regolare, con intervalli di tempo tra i vari pasti che variano più o meno dalle due alle sei ore.
Il latte per lo svezzamento di un gattino, deve essere riscaldato a una temperatura di 38 gradi circa e bisogna somministrarglielo tramite biberon per animali.
Nel caso in cui non doveste trovare un biberon apposito, potete utilizzare una siringa senza ago.
Svezzamento naturale di un gatto
Ricordiamo anche che, se la mamma riesce ad allattare i cuccioli con il suo latte, devono trascorrere 3 settimane dalla nascita prima di nutrirli con un altro latte diverso da quello materno.
Consigli utili per lo svezzamento
A volte capita di trovare dei gattini rimasti orfani ancora piccoli, e che quindi hanno necessariamente bisogno di uno svezzamento artificiale e dell’aiuto di un uomo.
I gatti appena nati sono spesso inermi e dipendono in tutto e per tutto da mamma gatta: dal cibo alla pulizia, passando per la termoregolazione, i gattini piccoli richiedono un grandissimo impegno ed una serie di consigli di base importantissimi per un corretto svezzamento.
L’aiuto del veterinario inoltre è molto importante, perché la mamma gatta con il suo colostro (ovvero con il suo primo latte) trasmette ai piccoli anche gli anticorpi e, se i piccoli non possono ricevere queste difese immunitarie, sono molto più esposti alle malattie.
I gatti per le prime due settimane di vita infatti non riescono a mantenere e regolare la temperatura corporea: la mamma, stando vicino a loro, li riscalda. Per ovviare bisogna trovare una scatola piccola o un trasportino con i bordi alti in modo che non possono uscire e mettere sul fondo una traversina, possibilmente con una fascia plastificata.
È di fondamentale importanza tenere pulita la cuccia e mettere di fianco ai micini una fonte di calore (va bene anche una borsa d’acqua calda ma non bollente o posizionare la scatola vicino ad un termosifone non troppo caldo o altre fonti di calore.
In alternativa puoi usare un termoforo che mantiene la temperatura costante, li puoi trovare anche su Amazon:
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Inizialmente, dunque, bisogna utilizzare un latte specifico per i cuccioli di gatto, che deve essere somministrato con l’aiuto di un cucchiaino.
In seguito è possibile iniziare con lo svezzamento, aggiungendo del cibo umido per gatti in fase di crescita e alcuni croccantini nel latte, in alternativa è possibile fargli mangiare degli omogenizzati.
È consigliato anche scaldare il cibo prima di metterlo nella ciotola del gatto, in quanto troppo freddo potrebbe provocargli indigestione.
All’inizio, però, ogni cucciolo di gatto deve essere invogliato a mangiare nella ciotola, in seguito quando riuscirà ad essere autonomo nel mangiare, si potrà diminuire la quantità del latte.
Quindi, lo svezzamento si completa tra la sesta e l’ottava settimana. Tuttavia, vi consigliamo di nutrirli sempre con del cibo per gatti per almeno nove mesi.